L’UOMO CHE SENTE IL VENTO DEL CAMBIAMENTO NON DEVE COSTRUIRE UN PARAVENTO , MA UN MULINO A VENTO.
Mao Tze Tung
Nel post precedente ho definito che
la qualità è il rispetto della specifica
Per ottenere questo risultato è necessario introdurre dei processi di lavorazione, dei metodi di lavoro in grado di migliorare quello che già facciamo.
Partendo dal presupposto che è impossibile avere “zero difetti”, un buon sistema qualità deve intercettare i difetti prima che arrivino dal cliente e, cosa più importante, introdurre sistemi in grado di ridurre il numero delle non conformità dei prodotti/processi .
Le “non conformità” nel Sistema Qualità sono quei prodotti o processi che non rispondono alle specifiche del cliente e quindi sono gli scarti e, di conseguenza, dei maggiori costi.
Tendere alla situazione “zero non conformità” è corretto ma, come l’esperienza ci insegna, il più delle volte rimane un obiettivo da raggiungere.
E’ più realistico concentrarci su come vengono gestite le “non conformità” e ancora più importante è stabilire cosa fare per evitare che possano ripetersi , perché come dice la massima “errare è umano ma perseverare è diabolico “.
Per rimediare alle non conformità si è costretti a subire dei costi che inevitabilmente vanno ad intaccare il profitto aziendale e i danni subiti possiamo riassumerli nei seguenti costi :
- riparazioni/rammendi/ ricontrolli
- rilavorazioni e quindi tempi macchina non previsti
- scarti dei materiali
- attese ( di nuovo filato) che si riflette tante volte in un fermo macchina
- maggiore impiego di filati rispetto agli standard
- penali/addebiti da parte del committente
- implementazione azioni correttive per evitare in futuro gli stessi errori.
- Ritardi nelle consegne
- perdita di immagine e di Mercato
In un momento di particolare competitività, quest’ ultimo costo dovuto alla perdita di immagine e quindi di fiducia da parte dei clienti, diventa particolarmente difficile da quantificare ma soprattutto da recuperare e, nel tempo , rischia di farci perdere quote di Mercato e relativo fatturato.
Per tenere sotto controllo il Sistema Qualità interno dobbiamo definire chiaramente le procedure in grado di ridurre al minimo gli scarti e si possono riassumere in due macro procedure:
- avvio della produzione
E’ il momento più importante del processo produttivo dove dovremmo verificare
> l’approvazione del prodotto in tutte le sue specifiche (punto maglia, misure, tensione macchina, combinazione colori), per avere il programma macchina in ordine
> la disponibilità del filato in base al fabbisogno totale dell’ordine e, in caso di consegna parziale avere ben chiaro la quantità parziale di capi da lanciare con il filo a disposizione. Per evitare i fermi macchina durante il processo di lavorazione avviato meglio effettuare un controllo del filato all’ ingresso : quantità/qualità.
> la disponibilità dei macchinari necessari ad evadere l’ordine, attraverso una pianificazione del reparto macchine
- gestione degli scarti
Per i quali avremo 2 tipologie di scarto
- riparabili al rammendo
- rilavorazione in macchina
In entrambi i casi sarebbe necessario avere un sistema di monitoraggio della quantità e tipologia degli scarti per implementare le giuste “azioni correttive”.
Le “azioni correttive” sono quelle attività che si fanno per ricercare ed eliminare le cause delle “non conformità” che si sono verificate e prevenire che si verifichino nuovamente.
ATTENZIONE : la ricerca delle cause e non dei responsabili.
Normalmente in presenza di “non conformità” si tende a reagire in due modalità:
- si tende a risolvere il problema in fretta, nel caso c’è una consegna urgente
- rimandare eventuali azioni correttive nel caso non sia un problema che in qualche modo blocca la produzione
e comunque in entrambe i casi non c’è traccia documentata di quanto avvenuto.
Sarebbe invece interessante analizzare le cause che potrebbero evidenziare problematiche di filato, di programmazione, della macchina ( aghi / tiraggi ) e quindi fornirci una serie di informazioni preziose per l’ implementazione di azioni correttive per gli ordini successivi della stessa tipologia di prodotto.
Molto spesso le “non conformità” non vengono prese sul serio mentre invece una gestione più orientata a monitorare gli sprechi potrebbe aumentare i margini di profitto e potrebbero rivelarci che, alla fine, i problemi sono sempre gli stessi e quindi, una volta risolti con delle “azioni correttive” le nostre performance potrebbero migliorare in maniera duratura nel tempo.
L’ immagine in copertina dell’ iceberg vuole evidenziare come i costi della non qualità, che normalmente sono la parte invisibile perché non opportunamente monitorati, rappresentino una grossa parte dei costi che potrebbero essere individuati, gestiti e trasformati in profitto.